Non sono un tenore ma un uomo che canta da tenore

A Cavallino, omaggio a Tito Schipa, con la commedia musicale di Francesco Spedicato (fotografato da Laura Clifton Byrne).
Cavallino rende omaggio al grande Tito Schipa con “Non sono un tenore ma un uomo che canta da tenore”, commedia musicale in atto unico, di e con Francesco Spedicato, ispirata al tenore leccese, in programma al Teatro “Ducale” di Cavallino domenica 13 dicembre 2015.
Dalle scene dei teatri d’oltreoceano al Salento: il
maestro Francesco Spedicato si esibirà il 13 dicembre 2015 a Cavallino, paese
originario della famiglia paterna, dove ha vissuto i suoi primi vent’anni. Calcare
le scene del Teatro “Il Ducale” sarà un’emozione grandissima, perché lo
spettacolo anticiperà, di tre giorni, il cinquantesimo anniversario della morte
di Tito Schipa (avvenuta a New York il 16 dicembre 1965) e perché a Cavallino i
fratelli Spedicato, Francesco e Matteo, hanno imparato a camminare, a
percorrere le stradine in bicicletta pedalando chilometri e sogni. La musica, in primis, per entrambi, sostenuti dal
loro nonno Mario che ha alimentato sin da piccoli la loro passione. «Ci capita
di pensare a lui ogni volta che saliamo sul palco e sappiamo che, da qualche
parte, è orgoglioso di noi», ricorda Francesco Spedicato, che aggiunge: «Siamo
grati al Comune di Cavallino, al sindaco Michele Lombardi
e all’assessore alla cultura on. Gaetano Gorgoni per aver scelto la nostra
commedia musicale per ricordare e rendere omaggio al grande Tito Schipa nel
cinquantesimo della morte». Dopo un breve tour italiano, la compagnia di Orpheo
del maestro Spedicato ripartirà
nel prossimo aprile alla volta della Bielorussia, della Spagna e degli Stati
Uniti.
“Non sono un tenore ma un uomo che canta da tenore” è
una commedia musicale, un sentito tributo al grande tenore leccese,
autentico simbolo dell’internazionalità salentina. Un atto unico per un
vero e proprio viaggio nel repertorio della canzone classica e non, con Vivere e Torna Piccina dell’intramontabile Bixio,
passando per Napoli con brani celebri, Reginella,
E Spingule francese, I’ te vurria vasa’, Marechiare e
tornando in Puglia con le note di Nino Rota in Brucia la luna e brani cult dell’indimenticabile Domenico
Modugno: Nel blu dipinto di blu e Vecchio
frack. Grande
importanza è data al repertorio e al dialetto salentino, siglando il sentito
omaggio all’usignolo leccese.
La trama è
un classico ambientato nell’Italia del primo Novecento: la storia d’amore tra il
tenore e Reginella, quest’ultima interpretata dalla giovanissima e talentuosa Claudia
Presicci, costretti a lasciare la propria terra natia, nella speranza di una
vita migliore. La loro storia s’intreccia con quella dell’emigrante,
interpretato dalla pianista bielorussa Sviatlana Rynkova e dell’Altro io interpretato da Matteo Padula
oltre che sulle note di pianoforte, percussioni e mandolini, strumenti simbolo
dell’italianità nel mondo, ri-scoperti e ri-suonati con arrangiamenti nuovi e
sorprendenti nella loro modernità. Il tutto accompagnato dalle note dei
musicisti Gaio Ariani (I mandolino), Lorella Falcone (II mandolino), Sergio
Vacca (mandòla), Vito Mannarini (chitarra), Matteo Spedicato (percussioni) che sono parte integrante dello spettacolo nei panni
dei Pescatori di nuvole.
Le
scenografie sono anch’esse una novità: si tratta di quinte virtuali grazie alle
coloratissime proiezioni animate dei visual artist Piero Schirinzi e Andrea
Raho, e il video della statunitense Laura Clifton Byrne, un omaggio in
fotogrammi al Salento. Originali i bellissimi arrangiamenti del M° Leonardo
Lospalluti, Vito Mannarini ed Eliseo Castrignanò, quest’ultimo anche direttore musicale
dello spettacolo. Direttore di produzione è invece Andrea Rizzo.
Orario spettacoli: 20,30
Biglietti: 8€ intero e 5€ il ridotto, disponibili presso il botteghino del Teatro.
Info: 331.6393549 o 0832.611208
Facebook: Teatro Il Ducale
Un'altra immagine del maestro Francesco Spedicato (ph. © Laura Clifton Byrne).