Il Capitale Passione

Non solo per gli imprenditori.
Un manuale per districarsi nel mondo della new economy guardando alla crisi come un’opportunità per cambiare il punto di vista e trasformare un’idea in un’impresa, nel libro di Alessandra Pizzi che si presenta a Cavallino il 4 dicembre 2015. Dedicato a chi fa o spera di fare impresa.
Tra creatività ed economia
Si
intitola Il Capitale Passione. Come trasformare un’idea in un’impresa (di
successo) il libro di Alessandra Pizzi, edito da Il Raggio Verde, che sarà
presentato in anteprima a Cavallino nell’ambito del Festival letterario “Ergo
Sum” venerdì 4 dicembre nella Sala consiliare “Mario Gorgoni”, con una doppia
presentazione in mattinata alle
ore 10:00 con un Roadshow dedicato alle imprese culturali e creative e alle ore
17:30, per la sezione del festival dedicata alla rivoluzione dei creativi . Con
l’autrice sarà presente anche Dario De Vitis, autore dell’approfondimento sulle
star up innovative e gli incubatori certificati.
Il libro,
che apre la collana Playlist, è un manuale per districarsi nel mondo della new
economy guardando alla crisi come un’opportunità per cambiare il punto di vista
e ribaltare la visione sulle cose e sulle proprie capacità e trasformando un’idea
in un’impresa. È la rivoluzione delle idee il motore delle imprese. È la
passione, il primo passo verso il successo. Questo il fulcro intorno cui ruota
il libro “Il Capitale Passione” di Alessandra Pizzi che punta a chiarire con
argomentazioni ed esempi concreti cosa vuol dire creare un’impresa nel contesto
culturale e storico attuale.
In più un
approfondimento su tutto ciò che c’è da sapere sulle star up innovative e gli
incubatori certificati a cura di Dario De Vitis che esamina gli aspetti fiscali
e tributari e quelli relativi all’accesso ai fondi pubblici e privati.
Centotrentasei
pagine per capire cosa c’è dietro a neologismi quali huber, sharing economy,
start up, coworking, incubatori certificati, crowdfunding, outsourcing, caring
economy, founder, emotional marketing, termini di una “riforma lessicale” che è
alla base di una nuova forma di pensiero e di una riorganizzazione del concetto
di lavoro.
La crisi,
che ha spazzato via le figure e i settori tradizionali, ha modificato
comportamenti e abitudini eppure, come sosteneva Albert Einstein, la crisi può
essere considerata un’opportunità perché genera cambiamento e ridisegna gli
scenari in cui crescono nuove professioni, nuovi mestieri, nuovi lavori. Altre
economie, oltre quelle tradizionali, richiedono l’applicazione di diversi
parametri per esplorare mercati sino ad ora inimmaginabili. L’economia della
conoscenza apre lo spazio a nuove forme di lavoro privilegiando la costituzione
di piccole imprese e lo sviluppo delle professioni, a patto che ci si orienti
verso la connessione e la condivisione, ma, soprattutto, riqualificando il
capitale umano come prima risorsa dell’azienda e la creatività come prodotto
principale.
Se l’economia
2.0 è stata caratterizzata dall’avvento delle imprese tecnologiche, quella 3.0
vede l’affermazione delle imprese creative. A patto che come tali non si
indichino solo quelle che espressamente traggono profitto dai settore dell’arte,
del design, della cultura, dello spettacolo, ma tutte quelle imprese capaci di
creare e di ‘ricreare’, di inventare e sviluppare soluzioni innovative in grado
di anticipare, stimolandole, nuove esigenze di pubblico. Imprese che siano
capaci di rispondere ad un modello ‘etico’ di consumi sempre più condiviso.
Firma l’immagine
di copertina l’artista Valentina D’Andrea.
L’Autore
Alessandra
Pizzi nata a Roma, ha 42 anni di cui la metà impegnati nella promozione dell’arte
e della cultura. Laureata con il massimo dei voti presso l’Università del
Salento, dove ha discusso una tesi in Sociologia della Comunicazione dal titolo
“La Nike sul radiatore. Arte e pubblicità nell’epoca del Postmoderno”, ha
frequentato presso l’Università di Torino il master in Pubbliche Relazioni e
Reti Multimediali.
Si occupa
di comunicazione e marketing. Collabora con imprese ed enti pubblici nell’attuazione
di progetti e strategie e per il marketing turistico e territoriale. Svolge
attività di consulente per le imprese private con particolare riferimento alle
imprese culturali e creative. è docente di marketing e comunicazione per enti
ed istituti di formazione superiore e manageriale. Ha curato rassegne di
teatro, di letteratura e mostre, in Italia e all’estero. Dal 2006 dirige il
Festival della Letteratura Ergo Sum di Cavallino – Lecce.
È CEO dell’incubatore
d’imprese N.O.W. Srl. È giornalista pubblicista. Autrice di testi teatrali. Ha
già pubblicato Salento Buono Tutto L’Anno. Guida per la promozione delle
imprese artigianali e per il commercio (ed. Lupo).
Dario De Vitis, laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma, è dottore commercialista e revisore contabile. Da luglio 2015 è co-fondatore dell’Incubatore d’Imprese N.O.W. Srl.