Sotto un sole nuovo e diverso

Che cos’è la felicità? È lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri, recitano i dizionari e qualcuno la vorrebbe come etichetta del nostro tempo. Ma la realtà è un’altra, e parla di un mondo che ha smarrito il sorriso e si scopre sempre più incapace di rimettersi in gioco e coltivare i sogni.
Che cos’è la felicità? «Stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri». Questa è la definizione abituale che troviamo sui dizionari e credo che sia l’unica condizione a cui ogni essere umano aspiri, cercare sensazioni ed emozioni che possano compiacerlo e soddisfarlo.
Nel corso degli anni scolastici ho avuto la possibilità di studiare e analizzare più autori che hanno espresso il loro concetto di felicità nelle proprie opere, mentre nel mio quotidiano ho l’opportunità di constatare che la felicità è sempre associata semplicemente al denaro e soprattutto ai verbi “possedere” e “avere”: il fatto che questi siano considerati indispensabili per essere felici è volgare e del tutto inaccettabile. Passione, amore, gioia, avventura, rischio sono termini obsoleti, poco praticati, relegati sotto la polvere in un cassetto dalla maggior parte delle persone, quando dovrebbero invece dettare i tempi della nostra vita e illuminare le nostre periferie deserte e disabitate. Convinti come siamo che la felicità consista nel possedere, nella fortuna, nel potere, nell’assenza di malattie, di dolori e di problemi, abbiamo spento la luce sui nostri passi.
Christopher McCandless, protagonista del celebre film “Into the wild” (Nelle terre selvagge), esprime un bellissimo quanto originale concetto di felicità, con poche significative parole. Dice Chris, dal Magic Bus 142, nella selvaggia Alaska: «C’è tanta gente infelice, che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. (...) La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso».
Ho scelto di condividere con voi questo tema, perché ovunque io mi giri, scorgo solo individui che non riescono a trovare una motivazione, un pretesto, un sorriso, per poter andare avanti nella vita di ogni giorno... Credono che essa sia solo un peso, una seccatura, a volte un ostacolo insuperabile o un male insopportabile. Tra di noi vige solo odio, rancore, invidia, falsità, superficialità e il gioco delle apparenze: persone convinte di essere le creature più felici sulla terra, in realtà sono irrimediabilmente sole con se stesse.
Non credo che l’uomo veramente felice sia quello forte, bello, ricco, di carattere, sigillato in un suo mondo pieno di egoismo che la società dei consumi non fa altro che alimentare sempre più. Felice è chi riesce a non farsi affossare dal materialismo, chi è sereno con se stesso e con gli altri, e chi sa “perdersi” – come Chris – per ritrovare la propria strada. Purtroppo la vita è fatta di limiti, non serve farsene uno scudo protettivo, dimenticarsi di vivere e ignorare chi ci sta intorno. Ho davvero paura che il tempo della mia vita non basti a colmare la grandezza dei sogni e delle aspirazioni che porto chiusi nel mio cuore. E ai quali do il nome di felicità.
Giovanna BLEVE
© Giuseppe Stampacchia Press 2016
Tricase
16 maggio 2016